… Mi verrebbe da dire: “Signore, facciamo 96 tende per rimanere qui” non tanto legate ad un posto fisico ma più legate alla semplicità e alla capacità di essere vicini a Gesù in questo luogo.
Credo che tutti noi abbiamo sperimentato questa cosa, che sia più facile pregare, che sia più facile stare vicini a Lui, sia più facile farsi delle domande sulla propria vita e quindi viene proprio voglia di rimanere in questa semplicità di vicinanza a Lui.
Però il Signore ci chiede di scendere, non abbiamo a disposizione gli spazi e non abbiamo a disposizione neanche un tempo infinito. E quindi un consiglio non da teologo – che non sono, un consiglio terra terra da chi ha già provato ed è già passato da quello che sta dicendo. 2 Cose:
La prima, che riprendo da quanto ha detto don Sergio ieri sera: facciamo delle scelte concrete. Abbiamo visto in questa settimana l’umanità di Gesù, la sua concretezza: deve essere la nostra concretezza. Dobbiamo essere capaci di passare da degli ideali forti a delle scelte forti, altrimenti non siamo credibili.
A proposito della concretezza, due passaggi:
L’ultima cosa: la fedeltà. Quando scendiamo di qua – state sicuri – saremo provati in questa cosa. Il diavolo ci lascerà dieci giorni, una settimana per sbollire i nostri entusiasmi e poi saremo provati nella fedeltà, nel saper stare con Lui e nel saper essere fedeli agli impegni che ci siamo presi. Non è una cosa facile, e qui lo dico soprattutto ai ragazzi: ci vogliono gli attributi per essere fedeli. La nostra credibilità dipende dalla fedeltà di cui siamo capaci verso gli impegni presi.
Andiamo a casa ringraziando il Signore per questa settimana, ringraziando il Signore soprattutto perché è risorto e questo ci illumina la prospettiva.