Umberto e Chiara aderiscono al Familiaris Consortio, movimento ecclesiale che riunisce famiglie, giovani, sacerdoti e consacrati animati dal desiderio di vivere e testimoniare la Chiesa come Comunione e come “famiglia di Dio”.

Nel video, indicano come per loro partecipare ad una piccola comunità di famiglie significhi spinta per la missione, garanzia di non rimanere soli e di una vita santa.

La comunità di famiglie di Umberto e Chiara prende forma nel 2005 con il nome di "Maria Vergine e Madre"

COMUNITÀ MARIA VERGINE E MADRE

11 giugno 2015 - 10° anno dalla presentazione della piccola comunità

La comunità - ricordando le parole condivise in occasione della propria presentazione - così si esprime:

La piccola comunità, nella forma di amicizia stabile e fedele, è la via privilegiata che il Signore ci ha indicato per conoscerLo ed amarLo. Nel dono della Comunione ci sentiamo da Lui prediletti e amati.

La prima Comunione, alimento di tutte le altre, è la Comunione con il Signore.

Desideriamo sperimentarla e riconoscerla a partire dalla comunione quotidiana con il proprio Sposo e con la propria Sposa, a cui siamo chiamati nel sacramento matrimoniale.

Solo partendo da qui è possibile allargare gli orizzonti, condividendo la propria vita con gli amici che il Signore ha posto sul nostro cammino e cercando di essere segno di comunione nel mondo.

Siamo riconoscenti al Signore per il dono e per la chiamata alla Comunione che ci mostra, anche nelle difficoltà, la bellezza e la preziosità della vita.

In questa chiamata speciale desideriamo sempre più plasmarci alla scuola di Maria Vergine Madre; un mistero - affidatoci da don Luca nell’anno 2005 – che sentiamo intimamente vivo e profetico.

“Il mistero di Maria Vergine e Madre ci è stato affidato durante il primo anno di questo percorso; lo abbiamo accolto con gioia, cercando fin da subito di capire cosa potesse significare per noi.

E’ risultato chiaro fin da subito come la nostra fecondità dipende da quanto sappiamo essere vergini. Maria è madre in quanto vergine.

Siamo veramente fecondi nel nostro apostolato quando abbiamo il coraggio della radicalità di stare in Dio, di saper vivere un rapporto vero con Lui, di metterci in ascolto della sua parola.

La verginità rappresenta per noi essere pienamente liberi. Liberi di rispondere alla chiamata del Signore qualunque essa sia, pronti ad abbandonare le nostre certezze per un sì totale, come è stato il “fiat” di Maria.

Da qui ha origine la maternità intesa come disponibilità al dono, che nasce dalla consapevolezza di aver ricevuto noi per primi quel dono.

Nella storia personale di ognuno e delle nostre coppie, in modi e tempi diversi, è stato determinante la mano del Signore che con dolcezza ha saputo raccoglierci nelle nostre povertà, facendoci sentire amati e capaci di iniziare un nuovo cammino.

Proprio in questa dinamica, come comunità, desideriamo essere dono per gli altri. Dono per gli amici con cui condividiamo questo cammino e dono a servizio della Chiesa.

Allo stesso tempo Maria è madre e vergine perché è modello e regina sia della chiamata alla vita consacrata sia della chiamata alla vita matrimoniale. Per ciascuno di noi è stato fondamentale il legame con il sacerdote e con amici che hanno intrapreso un cammino di speciale consacrazione. Desideriamo quindi vivere una profonda comunione tra le diverse vocazioni, lasciando aperte tutte le strade che il Signore vorrà mostrarci.”


Sono passati 10 anni dal giorno in cui abbiamo scelto la vita comunitaria e dal giorno in cui Maria Vergine e Madre ha scelto noi.

Le parole appena lette, le abbiamo pronunciate a Roma il 2 giugno del 2005 ed è sorprendente vedere quanto siano sempre più decisive oggi per noi.

Abbiamo fatto insieme un bel tratto di cammino, siamo cresciuti sia in età che in numero con il dono di nuovi amici, abbiamo toccato con mano e condiviso grandi gioie ma anche grandi prove.

Con maggior consapevolezza e gratitudine siamo qui oggi a ripetere il nostro “fiat”, come ci insegni tu Maria, “desiderosi di rispondere alla chiamata del Signore qualunque essa sia, pronti ad abbandonare le nostre certezze per un sì totale”.

A te ci affidiamo, recitando insieme la preghiera scritta dal nostro caro amico e padre, Giovanni Paolo II:

Maria è allo stesso tempo Vergine e Madre perché modello e regina sia della chiamata alla vita consacrata sia della chiamata alla vita matrimoniale.

Per ciascuno di noi è stato fondamentale il legame con il sacerdote e con amici che hanno intrapreso un cammino di speciale consacrazione. Desideriamo quindi vivere una profonda comunione tra le diverse vocazioni.

Tale comunione è vissuta in modo specifico nella vicinanza ai sacerdoti che scaturisce dall'amicizia che da diverso tempo ci lega e dall'aver con alcuni condiviso gli anni della giovinezza e della scelta vocazionale per noi al matrimonio, per loro al sacerdozio.

Maria è stata presente nei momenti più importanti del cammino di ciascuna famiglia e della piccola comunità. Recitare il S. Rosario è il modo più bello per consegnare le nostre vite, le nostre famiglie ed i nostri amici all’intercessione sicura di Maria.

Consapevoli della nostra inadeguatezza, ci abbandoniamo fiduciosi tra le braccia di Maria.

..questo cammino di amicizia in un’attenta accoglienza dell’altro accompagnata da un profondo rispetto anche nelle differenze, alla scuola di Maria che è Madre accogliente…