"TU LO DICI" – breve scritto sulle tappe significative della vita di Umberto, insieme ai ricordi di chi ha camminato con lui
La testimonianza di vita di Umberto ha suscitato negli amici il desiderio di far conoscere il suo percorso di conversione e adesione alla fede in Cristo Gesù e il suo dischiudersi al pieno dono di sè.
Il breve scritto TU LO DICI, grazie alla penna dell’amico Enrico Benedetti, ripercorre alcune tappe significative della vita di Umberto, insieme ai ricordi di chi ha camminato con lui.
A seguire vengono proposte le parole con cui Chicco (Enrico), ha presentato il libro. E' possibile richiedere una copia del libro scrivendo a info@familiarisconsortio.org
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, chè la diritta via era smarrita”.
Questo ci succede quando un evento traumatico, anche se preparato, ci tocca.
Un senso di smarrimento, come colti da un imbrunire rapido.
Le luci che vedevamo chiare fino a pochi istanti prima e che sempre ci avevano segnato la via, ecco si fanno tenui, flebili, quasi non le riconosciamo.
Questo è il sentimento che si prova per la scomparsa di un giovane amico, questo è quello che ho provato alla morte di Umbo.
Da quattro anni la malattia non lo lasciava e se anche la speranza della sua guarigione mi accompagnava, la ragione mi lasciava sempre meno possibilità.
Ha un senso una vita così breve? Poteva il Signore risparmiargli qualche sofferenza? Che cosa ci dice la sua morte? Abbiamo sfruttato il tempo vissuto insieme? Non è stato troppo presto?
Le risposte a queste domande sono proprio quelle luci che non vediamo più. E lo smarrimento si fa più profondo.
Nella mente si fa breccia il ricordo di quando insieme cantavamo Vasco Rossi: “Voglio trovare un senso a questa storia anche se questa storia un senso non ce l’ha”.
Invece, caro Vasco, questa storia un senso ce l’ha!
Quella che racconto è la storia di una amicizia.
Con l’aiuto di testimonianze, di persone che hanno conosciuto Umbo in varie situazioni e in periodi diversi, attingendo a suoi scritti personali, grazie alla disponibilità di sua moglie Chiara, o a suoi interventi rivolti ai giovani, alle famiglie, agli amici e ai sacerdoti, voglio ripercorrere l’esistenza di un ragazzo che ha preso in mano la sua vita e ne ha fatto un capolavoro.
In quarantatre anni Umbo ha vissuto più di tanti uomini di novanta anni, ha dimostrato che si può essere cattolici, coerenti, allegri, impegnati e assorbiti nella preghiera.
Il suo sorriso ci dimostra che si può essere santi, si può essere giovani, si può essere studenti, si può essere educatori, si può essere amici, si può essere sposi mettendo il servizio al centro del proprio orizzonte di vita, mettendo Gesù Cristo come Re della propria esistenza.
Chicco Benedetti