“Il mistero di Maria Vergine e Madre ci è stato affidato durante il primo anno di questo percorso; lo abbiamo accolto con gioia, cercando fin da subito di capire cosa potesse significare per noi.
E’ risultato chiaro fin da subito come la nostra fecondità dipende da quanto sappiamo essere vergini. Maria è madre in quanto vergine.
Siamo veramente fecondi nel nostro apostolato quando abbiamo il coraggio della radicalità di stare in Dio, di saper vivere un rapporto vero con Lui, di metterci in ascolto della sua parola.
La verginità rappresenta per noi essere pienamente liberi. Liberi di rispondere alla chiamata del Signore qualunque essa sia, pronti ad abbandonare le nostre certezze per un sì totale, come è stato il “fiat” di Maria.
Da qui ha origine la maternità intesa come disponibilità al dono, che nasce dalla consapevolezza di aver ricevuto noi per primi quel dono.
Nella storia personale di ognuno e delle nostre coppie, in modi e tempi diversi, è stato determinante la mano del Signore che con dolcezza ha saputo raccoglierci nelle nostre povertà, facendoci sentire amati e capaci di iniziare un nuovo cammino.
Proprio in questa dinamica, come comunità, desideriamo essere dono per gli altri. Dono per gli amici con cui condividiamo questo cammino e dono a servizio della Chiesa.
Allo stesso tempo Maria è madre e vergine perché è modello e regina sia della chiamata alla vita consacrata sia della chiamata alla vita matrimoniale. Per ciascuno di noi è stato fondamentale il legame con il sacerdote e con amici che hanno intrapreso un cammino di speciale consacrazione. Desideriamo quindi vivere una profonda comunione tra le diverse vocazioni, lasciando aperte tutte le strade che il Signore vorrà mostrarci.”
Sono passati 10 anni dal giorno in cui abbiamo scelto la vita comunitaria e dal giorno in cui Maria Vergine e Madre ha scelto noi.
Le parole appena lette, le abbiamo pronunciate a Roma il 2 giugno del 2005 ed è sorprendente vedere quanto siano sempre più decisive oggi per noi.
Abbiamo fatto insieme un bel tratto di cammino, siamo cresciuti sia in età che in numero con il dono di nuovi amici, abbiamo toccato con mano e condiviso grandi gioie ma anche grandi prove.
Con maggior consapevolezza e gratitudine siamo qui oggi a ripetere il nostro “fiat”, come ci insegni tu Maria, “desiderosi di rispondere alla chiamata del Signore qualunque essa sia, pronti ad abbandonare le nostre certezze per un sì totale”.
A te ci affidiamo, recitando insieme la preghiera scritta dal nostro caro amico e padre, Giovanni Paolo II: